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sabato 15 maggio 2010

IL FICO D'INDIA


Il Ficodindia (Opuntia ficus-indica L.) appartiene alla Famiglia delle Cactaceae.Il genere Opuntia è composto da circa 200 specie.Il Fico d'India è originario dell'America ed e' stato introdotto in Europa dopo la scoperta del Nuovo Continente.Grazie alla sua elevata adattabilita', si e' diffusa, oltre all'America centrale e meridionale, in Sud-Africa e nel Mediterraneo (in Sicilia e' oggetto di coltura specializzata).Ha un fusto costituito da cladodi (pale) succulenti in grado di compiere la fotosintesi clorofilliana, da piccole foglie caduche e da numerose spine, molto piccole, disposte intorno alle gemme.I fiori gialli, a coppa, compaiono in primavera-estate. Il frutto è una bacca uniloculare, carnosa e polispermica. Un'elevata variabilità nella forma, dimensioni, colore dei frutti e caratteristiche qualitative è riscontrabile non solo tra le diverse specie e biotipi, ma anche nel loro interno. I semi sono numerosi (da circa 100 a oltre 400 per frutto), di forma discoidale e di diametro pari a circa 3-4 mm. Sono frequenti anomalie dei frutti.E' una tipica pianta aridoresistente, richiede temperature superiori a 0 °C, terreni leggeri, senza ristagni idrici, a reazione neutra o subalcalina. Qualora la produzione principale sia basata sui "bastardoni", richiede che in ottobre-novembre si verifichi un andamento climatico che permetta la maturazione di tali frutti.


*Varietà


In Italia si sono affermate tre principali varietà, Gialla, Bianca e Rossa o Sanguigna, la cui denominazione deriva dal colore del frutto, mentre una varietà denominata Apirena, caratterizzata da un maggior numero di semi abortiti, è raramente presente in coltivazione. In genere si consiglia la coltivazione di tutte le varieta' in modo da fornire al mercato un prodotto caratterizzato da un diverso cromatismo.


*Valori nutrizionali


I fichi d’India hanno una funzione depurativa anche a livello epatico e sono raccomandati nei casi di calcolosi renale in quanto favoriscono la diuresi, vengono impiegati come rimedio alle scottature e come analgesico. Nelle giuste quantità hanno un effetto blandamente lassativo anche se i semi legnosi contenuti nella polpa possono provocare stitichezza.
Inoltre le pale vengono utilizzate per curare diverse patologie quali angine, tonsilliti, tossi, febbri, suppurazioni ed ascessi. Una curiosità è che anticamente esse venivano addirittura usate per levigare il legno. Uno studio più avanzato sul fico d'India aggiunge a queste proprietà quelle di combattere i parassiti del sistema digestivo, di essere utilizzata nel trattamento del diabete e del colesterolo.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 64 g - 53 Kcal - Proteine animali : 0 g - Proteine vegetali: 0,8 g - Carboidrati: 13 g - Grassi: 0,1 g - Fibre: 5 g - Ferro: 0,4 mg - Calcio: 30 mg - Vitamina C: 2 mg

IL FICO


Il fico (Ficus carica) è il frutto di una pianta maestosa, originaria dell’area mediterranea. ll fico si presenta a forma di goccia ed il suo colore è diverso in base alla varietà così come la buccia che si può presentare più o meno spessa. In senso botanico, il fico non è il vero frutto, ma è il ricettacolo carnoso che al suo interno accoglie un gran numero di granelli, chiamati acheni, che sono il vero frutto della pianta.Le foglie sono molto caratteristiche e si presentano a forma di lobi uno differente dall’altro. Dal picciolo, quando il fico viene staccato, esce una sostanza bianca che fa parte del metabolismo della stessa pianta, ricco di enzimi.


■ Coltivazione, Varietà e Raccolta


Il fico viene coltivato in molti paesi: Turchia, Grecia, Stati Uniti, Portogallo e Spagna, sono i principali produttori. Possiamo trovare due tipi di piante: le piante che producono il frutto una sola volta, chiamate unifere o fico selvatico, e piante che producono due volte l’anno, chiamate bifere o fico domestico.Questa varietà di pianta produce due qualità di fichi:

- “fichi primaticci”: si formano nei mesi autunnali e vengono poi raccolti in primavera inoltrata;

- “fichi veri”: che si formano in primavera e vengono raccolti in estate. I fichi che vengono raccolti nel mese di maggio chiamati anche fioroni, sono più grandi di quelli raccolti nel mese di settembre, chiamati fichi veri.

Esistono oltre 150 varietà di fichi, bianchi, marroni, viola, verdi e neri, ma dal punto di vista commerciale i più importanti sono:

- Fico nero: piuttosto asciutto e zuccherino, risulta essere il meno delicato.

- Fico verde: succoso e dalla buccia sottile.

- Fico viola: il più succoso, dolce, molto delicato e difficile da trovare.

Il fico secco invece può iniziare la sua essicazione già sull’albero, in buone condizioni di sole, per poi continuare per circa un settimana. Una volta completata l’essicazione naturale di norma si passano in una stufa per completare l’essiccazione. A volte, invece, i fichi si passano prima nelle stufe e poi si procede con l’essicazione naturale al sole per avere un prodotto dal colore più chiaro.


■ Al momento dell'acquisto


Il fico fresco, al momento dell’acquisto, si deve presentare leggermente morbido e paffuto e il picciolo deve essere ben sodo; evitare il fico troppo molle e con un odore leggermente acido, sarebbe in questo caso troppo maturo. In commercio, si trovano anche i fichi secchi che vanno acquistati non troppo duri e con un buon profumo.


■ Conservazione


Il fico è un frutto molto delicato che va manipolato con attenzione. In frigorifero, il fichi possono essere conservare per un paio di giorni ma devono essere posti in contenitori ben chiusi per evitare che assorbano gli odori di altri cibi. Il fico può essere congelato, ma deve essere consumato, al massimo, nel giro di 30 giorni.I fichi secchi, invece, devono essere conservati in luogo fresco e asciutto, evitare, data la presenza di zucchero, di lasciarli in un posto in cui possano venire a contatto con insetti, e consumati entro la data di scadenza indicata sulla confezione.


■ Uso in cucina


Il fico, generalmente viene consumato al naturale, fresco o secco. Fresco lo potete aggiungere alle macedonie, ai dolci, può accompagnare gli antipasti, buono con il prosciutto il salame e vari formaggi, accompagna carne, coniglio e selvaggina e può sostituire le prugne in molte preparazioni. Inoltre, il fico, viene usato per la preparazione di confetture e composte; delizioso il fico affogato nel porto o nel whisky. Il fico secco invece lo potete consumare così com’è, oppure farcito con noci, mandorle, arancia e ricoperto con del buon cioccolato.


*Valori nutrizionali


Il fico fresco è una buona fonte di potassio e fibre ed è molto nutriente. Il fico secco ha invece molte più proprietà in quanto le sue sostanze nutritive rimangono concentrate: è ricco di potassio, magnesio rame e ferro, contiene vitamina B6, calcio, fosforo sodio, zinco e tiamina. Il fico secco, inoltre, fornisce più calorie rispetto al fico fresco: per 100 gr il fico fresco fornisce 74 calorie mentre il fico secco ne fornisce 255.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 75 g - 47 Kcal - Proteine animali : 0 g - Proteine vegetali: 0,9 g - Carboidrati: 11,2 g - Grassi: 0,2 g - Fibre: 2 g - Ferro: 0,5 mg - Calcio: 43 mg - Vitamina C: 7 mg

venerdì 14 maggio 2010

LA FAVA


La fava è il frutto di una pianta erbacea (Vicia faba) che appartiene alla famiglia delle Leguminose, e si pensa sia di origini asiatiche; predilige le temperature fresche e cresce in regioni temperate, come quelle mediterranee.La fava cresce in baccelli di circa 15-25 cm che si presentano con l’estremità appuntita: all’interno del baccello, rivestito da uno strato spugnoso, si trovano i semi grossi e piatti, avvolti da un tegumento (pelle), che a seconda della numerose varietà, può essere di colore verde, rossastro o violaceo.



■ Coltivazione, varieta' e raccolta

I più importanti paesi produttori di fave sono: Italia, Germania, Cina e Marocco. La coltivazione delle fave avviene nella stagione fredda, tra gennaio e marzo, e la raccolta avviene quando la maturazione ancora non è completa, solitamente tra aprile e maggio. Le fave, si trovano in commercio sia fresche, consumate così come si presentano, sia secche.Le varietà che possiamo trovare sono: la precoce d’Aquitania che è la varietà di fava migliore;l’Aguadolce caratterizzata da un lungo baccello che contiene da 8-9 semi;la Siviglia molto produttiva e precoce, il quale baccello generalmente contiene 6 semi.


■ Al momento dell'acquisto


In commercio troveremo sia fave fresche che fave secche.La fava fresca, si presenta sempre avvolta nel suo baccello, che deve essere croccante alla rottura e senza macchie, di un bel colore verde vivo e lucido. Per essere consumata, la fava fresca va tolta dal baccello e poi si deve procedere nell'eliminazione dell'escrescenza posta lateralmente alla fava (sul cosiddetto occhio).



■ Conservazione


Le fave fresche sono molto delicate, si conservano in frigorifero al massimo 2-3 giorni; in alternativa, possiamo sbollentarle (all’incirca per 4-5 min), farle raffreddare, riporle in sacchetti ben chiusi e congelarle.Le fave secche invece, si conservano per molto tempo in contenitori ben chiusi e posti in un luogo asciutto.


■ Uso in cucina


La fava si può consumare sia cotta che cruda.Cruda, si accompagna generalmente con del formaggio pecorino, pancetta o salame; cotta è usata invece per la preparazione di zuppe e minestre.


*Valori nutrizionali


Le fave forniscono al nostro organismo una buona quantità di potassio, magnesio, ferro, selenio, rame e zinco; inoltre sono ricche di proteine, vitamine, fibre e sali minerali; risultano essere i legumi con meno calorie. Le fave, in alcuni individui con carenza di un enzima particolare (tale G6PD), possono fare insorgere una malattia chiamata favismo, che causa crisi anemiche anche gravi. Generalmente il favismo viene individuato in tenera età, ma ciò non può escludere che si possa presentare anche in soggetti adulti.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 30 g - 37 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 5,4 g - Carboidrati: 4,2 g - Grassi: 0,2 g - Fibre: 5,1 g - Ferro: 1,8 mg - Calcio: 23 mg - Vitamina C: 24 mg

IL FAGIOLINO


I fagiolini, (o cornetti o tegolini o mangiatutto) sono i baccelli immaturi del fagiolo ( Faseolus vulgaris), pianta annuale della famiglia delle Leguminose originaria dell’America; i fagiolini crescono su piante nane o rampicanti caratterizzate da radice generalmente non molto profonda, e da fiori di colore bianco, rosa o violaceo, riuniti in grappoli (racemi). Il loro colore varia dal bianco-giallino al verde chiaro o intenso, ed hanno forma allungata cilindrica e sottile, oppure possono essere di forma allungata piatta e baccello giallo.Vengono raccolti e consumati insieme con i semi ancora in embrione, ancora immaturi, ed è per questo che vengono considerati un ortaggio piuttosto che un legume. Oltre che freschi, i fagiolini si trovano in commercio anche surgelati o precotti in scatola.


*Consigli per l'acquisto, uso in cucina e conservazione


Al momento dell’acquisto dei fagiolini, bisogna fare attenzione che siano turgidi: devono spezzarsi facilmente a mano e produrre un rumore secco; la buccia deve essere di colore brillante, priva di ammaccature o segni di muffa e possibilmente dovremmo acquistare quelli più giovani, poiché sono teneri e privi di filamenti laterali.La conservazione dei fagiolini deve avvenire in frigorifero chiusi in un sacchetto di plastica per alimenti, per massimo 4-5 giorni se provvisti di picciolo; oppure in freezer dopo essere stati scottati e previa mondatura. Prima di cuocerli bisogna eliminare il filamento e lavarli più volte in acqua fredda.
I fagiolini, in cucina, possono essere utilizzati per svariate ricette: come contorno, lessati e conditi con olio e limone, o saltati in padella con aglio o con erbe aromatiche; possono essere accompagnati con patate lesse, e si possono trovare nelle frittate, torte salate o nei primi piatti.


*Valori nutrizionali


I fagiolini sono un alimento a basso potere calorico, ricchi di sali minerali, fibre, vitamina A e potassio; sono molto impiegati nelle diete ipocaloriche, rinfrescano e svolgono azione diuretica.Sono consigliati a chi soffre di diabete e a soggetti che soffrono di stitichezza, ma bisogna fare attenzione a non consumarli crudi poiché contengono un enzima che disturba la digestione, la cui azione viene annullata dalla cottura.

Valori per 100 grammi: Parte edibile: 95 g - 17 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 2,1 g - Carboidrati: 2,4 g - Grassi: 0,1 g - Fibre: 2,9 g - Ferro: 0,9 mg - Calcio: 35 mg - Vitamina C: 16 mg

IL FAGIOLO


Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è il frutto di una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose che può essere rampicante oppure nana, e si presenta di forma, colore, sapore e valore nutritivo differente in base alla specie. Il fagiolo è contenuto in un baccello che può essere verde, giallo o porpora, e che si presenta stretto ed allungato, dritto o leggermente curvo; alcune varietà si presentano senza filamenti (chiamati fagiolo mangiatutto). Il baccello si può consumare fresco (fagiolini verdi o gialli) prima che giunga a maturazione, ed una volta giunto a maturazione il baccello non è più commestibile e viene sgusciato per estrarre i semi (chiamati legumi) che vengono consumati freschi o secchi. Il baccello può avere una lunghezza che varia da 8 a 20 cm e può contenere da 4 a 12 semi.


■ Coltivazione, Varietà e Raccolta


I fagioli vengono principalmente prodotti negli Stati Uniti, in Brasile, Cina, Messico Indonesia e in Italia. La semina avviene alla fine dell’inverno al sud, ed in primavera al nord.La raccolta avviene in base alla varietà del fagiolo e all’uso che se ne deve fare. Il fagiolo, da consumarsi fresco (fagiolini) si raccoglie quando è nano, prima che il baccello diventi troppo grosso e filoso, se invece va sgranato, ma consumato fresco, il baccello deve risultare tenero ma con i semi al suo interno già sviluppati.Il fagiolo secco,viene prodotto quando il fagiolo è giunto a maturazione.Il fagiolo secco ha diverse varietà tra cui le più comuni sono:

- fagioli bianchi: che a loro volta comprendono il fagiolo bianco, grosso, dalla forma leggermente arcata ma alle estremità squadrato; il fagiolino bianco piccolo dalle stesse caratteristiche ma più piccolo; il fagiolo Great Northen, di dimensione medie, tondeggiante e con le estremità arrotondate; il fagiolo cannellino, varietà tipica dell’Italia leggermente arcato e le estremità squadrate; il piccolo fagiolo bianco, ha le dimensioni di un pisello e la forma ovale, il fagiolo ossicocco, grosso, rotondo e poco farinoso, dal colore bianco-crema con macchie marroni o rosa, molto diffuso in Europa.

- Fagiolo pinto, ( in spagnolo pinto significa dipinto) ha dimensioni medie, piatto e leggermente curvo, si presenta di colore beige con macchie marrone chiaro, che scompaiono con la cottura; dopo la cottura infatti si presenta di colore rosa e la sua consistenza è pastosa.Può sostituire il fagiolo rosso, ottimo in purea.

- Fagiolo borlotto, assomiglia al fagiolo pinto, ma è più grosso e più scuro; molto usato in Italia, dopo la cottura il colore diventa uniforme, è dolce ed assorbe il sapore dei cibi in cui cuoce; ottimo nelle zuppe.

- Fagiolo rosso, di colore rosso, il sapore e la consistenza sono molto delicati, ed è una delle varietà più conosciute, utilizzato per accompagnare gli stracotti ed il chili. - Fagiolo nano, dal colore verde chiaro, piatto e fine, risulta essere meno farinoso degli altri fagioli, e viene consumato soprattutto in Francia dove viene usato per accompagnare l’agnello.

- Fagiolo nero, completamente nero, usato soprattutto nel Nord America e in Messico da cui proviene, è da sempre considerato alimento base della cucina di questo paese. Usato per la preparazione dei frivole refritos, fagioli cotti più volte, oppure le classiche burritos e le enchiladas ed aggiunti a minestre e insalate.


■ Al momento dell'acquisto


Il fagiolo fresco, va acquistato quando il baccello si presenta ben sodo e non presenta ammaccature. Con il fagiolo secco, venduto principalmente confezionato, l'accortezza è quella di controllare la data di scadenza.In commercio, oltre alle varietà indicate sopra, potete trovare altre varietà; - Il fagiolo di Lima: di colore verde o bianco, saporito e dalla consistenza farinosa. Fresco può essere consumato anche con il baccello e viene usato principalmente come contorno per molte preparazioni grazie al suo sapore delicato. Questo fagiolo non va cotto molto in quanto tende a sfarinarsi: fresco va cotto dai 15 ai 25 min, secco circa 1 ora e mezzo mentre, se si cucina nella pentola a pressione, la cottura è di 15 min per il fagiolo fresco e 30 min per quello secco. Bisogna fare attenzione in quanto forma molta schiuma durante la cottura e quindi potrebbe bloccare la valvola di sicurezza.


■ Conservazione


Il fagiolo fresco, si conserva in frigorifero nel suo baccello per un paio di giorni mentre, dopo averlo sbucciato, si può congelare, avendo cura di sbollentarlo per un paio di minuti. Il fagiolo secco si conserva, una volta aperto, in un barattolo ben chiuso in luogo fresco e asciutto e va consumato entro la data di scadenza indicata.



■ Uso in cucina


Il fagiolo in cucina viene usato come contorno in insalata, per la preparazione di minestre, in umido con la carne, ridotto in purea o usato per la preparazione di crocchette o vellutate.


*Valori nutrizionali


Il fagiolo contiene potassio, acido folico magnesio, ferro, rame, fosforo, zinco e vitamina B6.Il fagiolo è un ottimo sostituto della carne,ed infatti è consigliabile non mangiare tutti e due le pietanze nello stesso pasto.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 41 g - 104 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 6,4 g - Carboidrati: 19,4 g - Grassi: 0,6 g - Fibre: 10,6 g - Ferro: 3 mg - Calcio: 44 mg - Vitamina C: 10 mg

giovedì 13 maggio 2010

L'ERBA CIPOLLINA


L’erba cipollina (Allium schoenoprasum L.) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Liliaceae originaria del nord Europa, Asia e America del Nord (Canada), e cresce in località fredde e temperato-fredde; molto diffusa negli orti domestici, e molto resistente all'attacco dei parassiti, l’erba cipollina è una pianta aromatica dalle foglie profumate che ricordano il gusto della cipolla; possiede un bulbo ovale rivestito da tuniche grigio-brune e foglie a steli cavi, cilindrici e lunghi fino a 40 cm di un colore verde intenso; i fiori, di colore rosa-violetto, sono riuniti in infiorescenze più o meno sferiche avvolte da una membrana che cade al momento della fioritura.


■ Coltivazione e raccolta


L’erba cipollina cresce nei prati umidi dai 600 m fino ai 2.500 m, e in Italia è diffusa e coltivata nella parte continentale fino alla Toscana. L'erba cipollina può essere raccolta in ogni periodo, poiché le sue foglie aghiformi ricrescono dopo ogni taglio; gli steli devono essere recisi alla base lasciando qualche centimetro per la ricrescita e sono ottimi se consumati freschi.


■ Al momento dell'acquisto


Quando acquistate l’erba cipollina il suo colore deve essere brillante e vivo, le sue foglie carnose, dritte e toniche, dall’aroma consistente.



■ Conservazione


L'erba cipollina viene generalmente raccolta e utilizzata fresca; può però essere conservata in frigorifero nello scomparto della frutta e verdura per 3-4 giorni circa, oppure può essere surgelata, e conservata in sacchetti di plastica ben chiusi o in contenitori con tappo ermetico, dopo essere stata tagliata ad anelli, ma non essiccata in quanto mal sopporta questo trattamento (anche se in commercio si trova anche disidratata).


■ Uso in cucina


L’erba cipollina viene usata in cucina per innumerevoli preparazioni, sicuramente in tutte quelle in cui venga richiesto l’uso della cipolla: il risultato sarà più delicato e meno coprente.Anche i suoi fiori sono commestibili e, avendo anch’essi un delicato sapore di cipolla; possono essere utilizzati per decorare insalate e piatti vari.In genere si usa per preparare salse, uova, frittate o crepes, torte salate, formaggi di pasta tenera, minestre, zuppe e sughi, burro aromatizzato, insalate, con la panna acida sulle patate al cartoccio o per accompagnare piatti di carne o pesce. Per l’elasticità dei suoi steli, viene anche usata a scopo decorativo, come per esempio per legare piccoli fagottini, formati da pasta delle crêpes, o mazzetti di piccoli asparagi lessati.


*Valori nutrizionali


L’erba cipollina contiene vitamina C, fosforo, e oligoelementi.Ha diverse proprietà: depurative, digestive e diuretiche, inoltre è un ottimo antisettico, cicatrizzante espettorante, lassativo, cardiotonico e stimolante. In antichità veniva usata per stimolare l'appetito.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 100 g - 23 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 2,8 g - Carboidrati: 1,7 g - Grassi: 0,6 g - Fibre: 1,9 g - Ferro: 1,6 mg - Calcio: 85 mg - Vitamina C: 45 mg

IL DRAGONCELLO


Il dragoncello (Artemisia dracunculus) è una pianta aromatica erbacea, originaria dell’Asia centrale, della Russia Meridionale e della Siberia; spesso viene chiamata “piccolo drago” in quanto le sue radici ricordano un groviglio di serpenti oppure “erba dragona” poiché questa pianta aveva la fama di guarire dal morso degli animali.


Il dragoncello si presenta con foglie strette lanceolate e allungate di colore verde chiaro che sprigionano un aroma molto intenso. Il dragoncello va raccolto prima che i piccoli fiori, di colore giallo-verde raggruppati a pannocchia, si schiudano, così che il suo sapore risulterà essere molto più intenso.


■ Coltivazione, Varietà e Raccolta


Il dragoncello predilige i luoghi soleggiati; oltre al dragoncello russo, che fiorisce da luglio a ottobre, possiamo trovare una varietà francese, che essendo però sterile, può essere riprodotta solo mediante la divisione dei cespi; questa coltivazione avviene tra marzo e aprile.La qualità e il sapore del dragoncello francese, sono decisamente superiori.


■ Al momento dell'acquisto


Il dragoncello, se acquistato e consumato fresco, avrà sicuramente un sapore più fine e un'aroma decisamente più intenso. In commercio potete trovare anche il dragoncello secco; l’uso è sconsigliato, poichè durante il processo di essicazione gran parte del suo aroma viene perso a discapito del sapore, poco intenso.


■ Conservazione


Il dragoncello, una volta seccato, va conservato in contenitori ben chiusi, in luogo fresco e asciutto e lontano dalla luce; non va comunque conservato a lungo, in quanto il suo profumo svanisce molto facilmente e quindi risulterà avere un sapore simile al “fieno”.Il dragoncello si conserverà più a lungo se verrà tritato e congelato. Un altro metodo per conservare il dragoncello, è quello di impastare le foglie tritate con del burro ammorbidito ( 2 cucchiai per ogni 100 gr di burro); una volta impastato, può essere posto ( per esempio) nei contenitori per il ghiaccio (in modo da avere delle dosi abbastanza uniformi) e conservato in frigorifero, coperto con della carta da forno; oppure lo potete congelare.Il burro di dragoncello, così realizzato, potrà essere aggiunto alle preparazioni anche a fine cottura, in modo da mantenere il più possibile intatto sia il sapore che il gusto.


■ Uso in cucina


Il dragoncello può essere utilizzato per aromatizzare uova, pesce, frutti di mare, carni; le foglie fresche possono essere unite alle insalate e alle salse. Il sapore del dragoncello è simile all’anice e al sedano; leggermente amaro e pepato, è indicato per essere usato su alimenti poco saporiti.Il dragoncello sopporta bene la cottura; anche se unito all'ultimo momento, manterà intatto il suo sapore, che durante la cottura aumenta; va quindi dosato con cautela.Il dragoncello è l’ingrediente essenziale per la preparazione della salsa bernese, la salsa tartara e la salsa al dragoncello.


*Valori nutrizionali


Il dragoncello ha proprietà antisettiche, aromatiche, stimolanti, digestive. I Greci masticavano le foglie di dragoncello per alleviare il mal di denti.

LA CIPOLLA


La cipolla (Allium cepa) è il bulbo di una pianta erbacea biennale o triennale, appartenente alla famiglia delle Liliaceae, originaria dell’Asia occidentale (ancora ai nostri giorni si trovano esemplari selvatici sui monti dell'Afghanistan, del Turkestan e dell'Iran), apprezzata da Romani, Egizi e Greci. E’ sicuramente la pianta da orto più diffusa in Italia sia per le sue qualità organolettiche e lo svariato uso in cucina che se ne fa, sia per l'alto contenuto di sali e vitamine in essa presenti.


È utilizzata nei condimenti per il suo straordinario aroma che è causato da composti solforati che sono responsabili anche dell'effetto lacrimogeno, ma anche come verdura sia cotta che cruda.


Esistono diverse varietà di cipolle che si differenziano tra di loro sia per l'utilizzo finale (consumo fresco, stoccaggio, produzione industriale per sottaceti), sia per l'aspetto esteriore (bianche, dorate, rosse, sferiche o ovali).Le più pregiate sono quelle ovali di Tropea, rosse e dolci, adatte per consumo a crudo, sott'aceto o sott'olio, dalla sottile buccia rossastra e dai carnosi strati concentrici bianchi. Coltivata nella zona di Tropea, Ricadi, Capo Vaticano, è tra le cipolle una delle qualità più ricercate, per la sua particolare dolcezza che ne fa una vera e propria leccornia.


La cipolla è usata in cucina come base per soffritti, battuti, cotta al forno, in agrodolce e cruda nelle insalate. Non tutte le cipolle però vanno bene per qualsiasi preparazione: quelle rosse di Tropea più dolci, sono adatte per le insalate e per essere mangiate crude, mentre quelle bianche sono più indicate per essere cotte. Le cipolline possono essere conservate anche sott'aceto, per accompagnare bolliti o come semplici antipasti.Notevole successo ha avuto anche la marmellata di cipolle, da gustare con i formaggi: freschi oppure più stagionati, con la carne, o con fette di pane tostato, ecc.


*Valori nutrizionali


La cipolla contiene molta vitamina C, che svolge un'azione antinfluenzale, ha azioni antiemorragica, e tonificante per i vasi sanguigni. Contiene principi antibiotici naturali, e sostanze diuretiche. Assunta cruda, la cipolla stimola la secrezione dei succhi gastrici e biliari, favorendo, così, la digestione: inoltre contribuisce ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue e a ridurre la pressione arteriosa.Per prevenire la lacrimazione, tenetela immersa in acqua fredda almeno per un ora prima di affettarla insieme al coltello che utilizzerete.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 83 g - 26 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 1 g - Carboidrati: 5,7 g - Grassi: 0,1 g - Fibre: 1,1 g - Ferro: 0,4 mg - Calcio: 25 mg - Vitamina C: 5 mg

LA CIMA DI RAPA


La cima di rapa ( Brassica rapa L. subsp. sylvestris ) nonostante derivi dalla rapa è una varietà a sé, sia per forma che per colore.Lo sviluppo della cima di rapa avviene in due fasi: all’inizio si sviluppano le foglie allungate e dentate con un picciolo, dopo un periodo che varia a seconda della coltivazione, si formano dei “bottoni” fiorali, spesso dischiusi, dai quali nascono dei piccoli fiori gialli. Le parti della cima di rapa commestibili sono le foglie, i “bottoni” fiorali ed i fiori.



■ Coltivazione, Varietà e Raccolta


Le cime di rapa si seminano (spesso vengono trapiantate) nei mesi estivi o al massimo all’inizio dell’autunno. La raccolta delle cime di rapa comincia in autunno-inverno e può continuare anche fino a primavera inoltrata.Per quanto riguarda le varietà, le cime di rapa si possono classificare in base alla località in cui vengono coltivate (Cima di Castrovillari), in base alla lunghezza del ciclo vegetativo (cima Natalina o cima Marzatica), oppure in base alla varietà precoce o varietà tardiva. La varietà precoce (quarantina) impiega circa 80 giorni dalla semina alla fioritura, mentre la varietà tardiva (Cima di rapa di Aprile o maggiaiola di Sala Consilina) 190-200 giorni.


■ Al momento dell'acquisto


La cima di rapa va scelta con steli sottili e sodi, con pochi “bottoni” fiorali e priva dei fiori. Evitare di acquistare le cime di rapa se si presentano con lo stelo molle e le foglie appassite.


■ Conservazione


La cima di rapa si conserva circa una settima senza lavarla e chiusa in un sacchetto bucherellato di plastica. Se consumata appena acquistata, la cima di rapa risulterà molto più saporita.


*Valori nutrizionali


La cima di rapa contiene molto calcio, fosforo, vitamina C, Vitamina B2 e vitamina A oltre a una buona quantità di proteine, la cima di rapa, infatti, può essere un sostituto della carne.

La cima di rapa è consigliata alle donne in gravidanza, infatti contiene molto folato (sale dell’acido folico),che aiuta a prevenire la spina bifida nel neonato.


La cima di rapa ha un basso valore calorico, 22 kcal su 100 g.


LA CILIEGIA


La ciliegia nasce sul ciliegio (Prenus avium), un albero che può arrivare fino a 20 metri di altezza (anche se i coltivatori, per agevolare la raccolta, lo mantengono ad un altezza inferiore) che in primavera si copre di bellissimi fiori bianchi.I frutti si presentano a forma arrotondata, carnosi e succosi, con la buccia liscia: sono attaccati a lunghi e fini peduncoli attaccati a gruppi sulla corteccia.La ciliegia al suo interno contiene un nocciolo color legno e duro. La pianta del ciliegio si divide in due specie distinte: a frutto dolce e a frutto acido.


Il ciliegio dolce da due tipi di frutti diversi: le ciliegie duracine e le ciliegie tenerine:

le ciliegie duracine (duroni) hanno polpa croccante e dura con colore rosso nerastro o bianco, mentre le ciliegie tenerine hanno polpa succosa e morbida dal colore nero o rosso.


Il ciliegio acido si divide invece in tre categorie: le marasche, le amarene e le visciole:

le marasche sono ciliegie di piccole dimensioni molto utilizzate dall’industria conserviera per produrre liquori (maraschino). Le amarene, dall’inteso colore rosso hanno frutti con polpa e succo chiaro e sono utilizzate per la realizzazione di sciroppi e succhi. Le visciole sono frutti di color rosso acceso così come il succo e la polpa che sono molto dolci e sono consumate fresche o utilizzate per la produzione di conserve.


■ Coltivazione, varietà e raccolta


La ciliegia viene coltivata in Europa, America, Australia e Asia. L’Italia è produttrice di ciliegie a livello mondiale e le varietà più coltivate sono: Bigarreau: ciliegie la cui raccolta comincia a meta maggio, fino al principio di giugno
Duroni: sono le ciliegie, rinomate, di Vignola (Modena); dal colore rosso intenso o nero, di grande dimensione, molto dolci, la cui raccolta è fatta nel mese di Giugno
Ferrovia: diffuse in Puglia, hanno una polpa molto succosa e la loro raccolta inizia a Giugno
Marca: queste ciliegie vengono utilizzate per la produzione di conserve come le ciliegie sotto spirito e sciroppate, il loro colore è giallo-rosso
Anella: ciliegie la cui caratteristica è data da una polpa succosa e croccante e da un colore rosso scuro, la possiamo trovare dal mese di giugno.


■ Al momento dell'acquisto


Quando si acquistano le ciliegie, devono essere sode, di un bel colore vivo e brillante ed i peduncoli non devono risultare secchi. Bisogna evitare le ciliegie che risultano piccole e poco colorite, in quanto non ancora mature, oppure quelle molli e macchiate di scuro che in questo caso non sono più fresche. Le ciliegie vanno raccolte a maturazione completa perchè una volta staccate dall’albero non maturano più.


■ Conservazione


Le ciliegie vanno conservate in frigorifero, in un sacchetto di plastica bucherellato (sono soggette a disidratarsi velocemente)e si conservano 2-3 giorni se la polpa risulta un po’ molle mentre qualche giorno di più se è soda.In frigorifero dobbiamo tenere le ciliegie lontano da alimenti aromatici, in quanto questi frutti assorbono gli odori. Possiamo anche congelarle, con o senza nocciolo, coperte da un po’ di zucchero: in questo caso poi il loro uso è da destinarsi alla cottura. In commercio si possono trovare anche le ciliegie disidratate: in questo caso le conserveremo in un contenitore ben chiuso, in luogo fresco e asciutto, e possono durare un anno circa.


*Valori nutrizionali


La ciliegia è una discreta fonte di vitamina C.In base al tipo di ciliegia che consumiamo, abbiamo delle proprietà nutrizionali diverse: la ciliegia dolce, per esempio, ci fornisce una quantità di potassio superiore alla ciliegia acida. La ciliegia selvatica ha proprietà diuretiche, antireumatiche e lievemente lassative, inoltre ha proprietà disintossicante. I peduncoli invece sono usati per la preparazione di infusi che hanno un effetto diuretico.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 86 g - 38 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 0,8 g - Carboidrati: 9 g - Grassi: 0,1 g - Fibre: 1,3 g - Ferro: 0,6 mg - Calcio: 30 mg - Vitamina C: 11 mg

I CHIODI DI GAROFANO


I chiodi di garofano sono una spezia, e derivano da una pianta chiamata Eugenia caryophillata. Si tratta di un albero sempreverde che raggiunge anche i 10-15 metri di altezza, originario delle isole Molucche e che trova il suo habitat ideale in Indonesia, Madagascar e Zanzibar. I suoi boccioli non ancora sbocciati vengono trattati ed essiccati per ricavare la spezia in questione. Hanno un profumo forte, dolce e fiorito, con una punta di pepato e di "caldo": sono i famosi chiodi di garofano che sono così largamente usati in cucina. Essi vengono colti ed essiccati due volte l'anno.

Si usano sia nel dolce che nel salato.In cucina i chiodi di garofano hanno un posto di primissimo piano specie negli arrosti classici, ma accompagnano anche marinate di selvaggina, brodi (specie di pollo o gallina) e talvolta formaggi stagionati; si sposano bene con alcune verdure dolci, come cipolle, cipolline, carote.Sono utilizzati nei dolci e nella frutta cotta, per aromatizzare il famoso vin brulè, ma anche nelle preparazioni a base di carne a lunga cottura (stracotti, salmì, stufati) e nelle conserve.Tra i piatti più noti ricordiamo alcuni dolci di frutta, specie di mele, pandolci e panpepati, biscotti, creme e farciture, liquori e vino aromatici.Sono usati per aromatizzare il thè, alcuni infusi e nelle tisane, vengono utilizzati per preparare bevande corroboranti e scaldanti da bere nei periodi invernali.



■ Curiosità


Nel medioevo venivano consigliati per combattere dolori frequenti e comuni come il mal di testa o il mal di denti. In Cina i cortigiano delle dinastie imperiali, due secoli prima della nascita di Cristo, li tenevano in bocca per rinfrescare il respiro quando si avvicinavano all'imperatore.La medicina moderna ha mantenuto questa tradizione utilizzandone l'essenza nel disinfettanti orali. Se vogliamo sfruttare la proprietà analgesica, oltre che disinfettante, dei Chiodi di garofano possiamo farne un decotto per fare sciacqui e gargarismi contro il mal di gola; inoltre un Chiodo di garofano sbriciolato, messo in un dente cariato che duole, ci lenisce il dolore in attesa di andare dal dentista. Mescolati a lavanda, artemisia e cannella aiutano a tenere lontane le tarme dagli abiti. Per preparare sacchettini antitarme mescolare alcuni chiodi di garofano con lavanda, cannella e artemisia in parti uguali, racchiudere il composto in tanti sacchettini da distribuire in cassetti e armadi.Fuori della cucina trovano ampio spazio nella cosmesi, come essenza dei profumi, e nell'oggettistica, come pot-pourri e deodorante per ambienti naturale.

IL CETRIOLO


Il cetriolo (Cucumis sativus L.), appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, è una pianta annuale a fusto strisciante o rampicante, che produce frutti lunghi dai 20 ai 30 cm, ed è originaria delle regioni himalayane; la sua diffusione è avvenuta prima in India poi in Egitto e da lì in tutta l’Europa.Il frutto (il cetriolo vero e proprio) è cilindrico, più o meno allungato, di colore verde o bianco, giallo a maturità, liscio o munito di piccole protuberanze terminanti con una papilla rugosa di colore scuro, la polpa è di colore verde chiaro che racchiude semi bianchi. I frutti si consumano quando sono ancora immaturi, allo stato fresco o conservati sott’aceto.


I cetrioli vengono divisi in:


Cetriolo a frutto grosso:
Cetriolo Ashley: molto produttivo, dai frutti affusolati lunghi 20 cm coltivato anche in serra.
Cetriolo Corto bianco o Palla di neve: a frutto bianco.Cetriolo Cubit: di origine americana, a frutto medio corto.
Cetriolo Lungo della Cina: dai frutti lunghi e sottili a polpa tenera, con pochi semi e dal sapore fresco e dolce.
Cetriolo Marketer: molto vigoroso e produttivo di origine americana, di colore verde scuro, leggermente papilloso.
Cetriolo Rollison’s Telegraph: molto vigoroso a frutto lunghissimo di colore verde scuro, liscio.
Cetriolo Torpedo: a frutto corto.
Cetriolo Verde lungo delle Cascine: molto produttivo, a frutto lunghissimo di ottima qualità.


Cetrioli a frutto piccolo (da sottaceto):
Cetriolino piccolo verde di Parigi: cultivar da sottaceti, rustica e molto produttiva.
Cetriolino bianco da sottaceti: cultivar a frutto piccolo con polpa soda, adattissimo per sottaceti.


*Al momento dell'acquisto


Al momento dell’acquisto dei cetrioli, specialmente se non amate particolarmente i semi contenuti nella polpa, scegliete cetrioli di piccolo taglio (ne conterranno meno rispetto a quelli più grossi), verificate che siano sodi e che la buccia sia di colore verde intenso, che non siano ammaccati o avvizziti o con striature più chiare. I cetrioli si conservano in frigorifero nello scomparto delle verdure, anche per una settimana, oppure possono essere conservati a fette, sotto sale.


*Valori nutrizionali


I cetrioli sono poco calorici, quindi molto usati nelle cure dimagranti, quasi del tutto privi di sostanze nutritive, un modesto contenuto di vitamina C, ma ricchi di potassio e di acqua; questa qualità aiuta l'attività dei reni.Il cetriolo ha proprietà diuretiche, rinfrescanti, ma risulta di non facile digestione. Per migliorare questo aspetto, si può tagliarlo a rondelle e metterlo sotto sale perchè perda il liquido amarognolo. Occorre inoltre fare attenzione nel condirlo, poiché ha un alto potere assorbente.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 77 g - 14 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 0,7 g - Carboidrati: 1,8 g - Grassi: 0,5 g - Fibre: 0,6 g - Ferro: 0,3 mg - Calcio: 16 mg - Vitamina C: 11 mg

IL CEDRO


Il Cedro è un frutto della famiglia degli agrumi, originario della Cina, con una scorza odorosa, giallo-verdastra e una polpa acida e poco succosa, divisa in spicchi.I fiori del Cedro sono bianchi, con sfumature porpora, e i rami sono spinosi.Viene coltivato intensivamente in molti paesi del Mediterraneo, tra cui l'Italia, la Grecia e la Corsica e in Israele.Il frutto è lungo 15-25 cm e può pesare fino a 4 kg.Gli spicchi del Cedro contengono numerosi semi e sono ricoperti da una spessa membrana bianca.


Il Cedro è usato in pasticceria e confetteria, candito o come elemento decorativo.Si aggiunge ai dolci, biscotti e pudding, ma si consuma anche con i piatti salati, e serve per la confezione di confetture e marmellate.In Italia , con il Cedro si prepara la cedrata, una gustosa bevanda analcolica.


Con essenza di Cedro si confezionano anche profumatri per gli armadi e gli ambienti della casa.


■ Acquisto


Il Cedro è spesso commercializzato candito, piuttosto che fresco.


■ Conservazione


Conservare il Cedro candito in luogo fresco, al riparo dall'aria e dagli insetti.


*Valori nutrizionali


Per 100 grammi 32 Kcal

CEDRO CANDITO

Valori per 100 grammi: Parte edibile: 100 g - 187 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 0,1 g - Carboidrati: 49,4 g - Grassi: 0,2 g - Fibre: 3,3 g - Ferro: 1,1 mg - Calcio: 55 mg - Vitamina C: 2 mg

I CECI


I ceci (Cicer arietinum) sono i semi di una pianta erbacea annuale della famiglia delle Leguminose, originaria del Medio Oriente che si è poi diffusa in India e in Cina.La pianta dei ceci può raggiungere il metro di altezza e si presenta come un fusto erbaceo con lunghi baccelli che contengono ciascuno fino a 4 semi di colore giallo paglierino, i ceci, di forma tondeggiante e consistenza dura; ha foglie formate a loro volta da foglioline e frutti (baccelli) che si aprono in senso longitudinale secondo due linee. Le radici della pianta dei ceci, possono penetrare nel terreno fino a 2 metri, e quindi la pianta può sopravvivere con pochissima acqua.


■ La coltivazione


I ceci sono i legumi più coltivati nel globo, e occupano il terzo posto tra le leguminose più consumate (l’India è il maggior consumatore); anche in Italia vengono coltivati un po’ in tutte le regioni, con prevalenza al centro (Toscana, Umbria, Lazio) e al sud (Sicilia, Puglia), ma non in grandissime quantità; infatti la ridotta produttività rende antieconomica la coltura, che è stata sostituita, nella nostra regione, ormai da moltissimo tempo, da piselli e fagioli.


■ Varietà e raccolta


I baccelli dei ceci vengono raccolti in giugno quando sono secchi. Di ceci se ne distinguono principalmente due varietà:- mediterranea, più grande e tendente al giallo- orientale, più piccola e rossastra.


■ Al momento dell'acquisto


I ceci sono messi in vendita sotto differenti forme: secchi da cuocere, lessati e conservati in barattoli o vasetti di vetro insieme alla loro acqua di cottura, tostati e salati (ottimi compagni per sorseggiare un aperitivo ) e sottoforma di farina con la quale si preparano focacce e farinate: famosa è la farinata di ceci ligure.Diversamente dagli altri legumi, i ceci vengono consumati esclusivamente seccati e, hanno un alto valore energetico, un buon contenuto proteico e pochi grassi.Al momento dell'acquisto, è meglio verificare che i ceci secchi non siano troppo vecchi (più di un anno), e che non presentino fratture o forellini.


*Valori nutrizionali


Tra i legumi, i ceci sono fra i più ricchi di calorie: contengono il 6% di grassi, mentre i fagioli, le lenticchie e i piselli ne possiedono solo al massimo il 2%.Come per quasi tutti i legumi, i carboidrati contenuti sono molto elevati (circa 55%), mentre le proteine ammontano mediamente ad un 20%; sono ricchi di fosforo e di potassio e contengono una discreta percentuale di acido linoleico e quindi possono essere considerati discrete fonti di grassi essenziali. Sono molto ricchi di amido e contengono anche buone quantità di sali minerali, fibre e vitamina A e C, oltre alle saponine, sostanze che aiutano l'organismo a eliminare il colesterolo dall'intestino. A causa della quantità di cellulosa in essi contenuta, vanno consumati con moderazione da chi soffre di coliti.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 100 g - 334 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 21,8 g - Carboidrati: 54,3 g - Grassi: 4,9 g - Fibre: 13,8 g - Ferro: 6,1 mg - Calcio: 117 mg - Vitamina C: 5 mg

IL CAVOLO CAPPUCCIO


Il cavolo cappuccio (Brassica oleracea) fa parte della famiglia delle crocifere, è formato da foglie spesse, sovrapposte l’una all’altra, che formano una palla e possono essere lisce o ricce: anche il loro colore può essere diverso in base alla varietà.Le foglie interne del cavolo cappuccio sono più chiare di quelle esterne in quanto non esposte alla luce, la loro dimensione varia dai 10 ai 20 cm di diametro e il loro peso da 1 a 3 kg.


■ Coltivazione, Varietà e Raccolta


Il cavolo cappuccio oggi viene coltivato principalmente in Russia, Corea del Sud, Cina, Giappone, Polonia e in Italia, dove lo possiamo trovare dal mese di maggio fino al mese di ottobre.Del cavolo cappuccio possiamo trovare due varietà:- il cavolo cappuccio, viene coltivato principalmente nelle zone meridionali, il suo colore è bianco-verde, la sua forma è sferica e leggermente appiattita, ma esiste anche la varietà le cui foglie sono di colore rosso, oppure bianche. Tali foglie sono caratterizzate dal fatto che possono avere forme differenti, rispetto alla varietà bianco-verde, e possono essere precoci o tardivi. Il cavolo rosso rispetto al cavolo bianco è più ricco di vitamina C, ma contiene meno carotene ed il suo sapore è più dolce;


- Il cavolo verza, coltivato nelle regioni centro-settentrionali, caratterizzato da foglie che si presentano rugose e di colore verde scuro.



■ Al momento dell'acquisto


Il cavolo cappuccio si deve presentare pesante e ben compatto: le foglie devono essere lucide, croccanti e di un bel colore vivo, non deve presentare macchie o ammaccature.


*Valori nutrizionali


Il cavolo cappuccio crudo contiene molta vitamina C, vitamina B6 e potassio, da cotto invece è ricco di vitamina C, potassio e acido folico.Un infuso di cavolo cappuccio e miele aiuta in caso di problemi all’apparato respiratorio e può essere utile in caso di problemi di anemia poichè aiuta la produzione di globuli rossi.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 93 g - 19 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 2,1 g - Carboidrati: 2,5 g - Grassi: 0,1 g - Fibre: 2,9 g - Ferro: 1,1 mg - Calcio: 60 mg - Vitamina C: 47 mg


IL CAVOLFIORE


Il cavolfiore (caulis floris), è un ortaggio appartenente alla grande famiglia delle Crucifere che si presenta con una testa compatta formata da tante “cimette” innestate su uno piccolo stelo centrale.Il suo colore cambia in base alla varietà e può essere bianco o verde.


■ Coltivazione, Varietà e Raccolta


Il cavolfiore viene coltivato maggiormente in India, Stati Uniti, Cina, Francia e Italia. Le maggiori, produzioni, in Italia, avvengono nelle zone centro-meridionali, Lazio, Marche, Campania e Toscana. Il cavolfiore è un ortaggio tipico della stagione invernale, infatti in questo periodo la qualità è migliore e il prezzo notevolmente inferiore, anche se oramai lo possiamo trovare tutto l’anno. In commercio si possono trovare:


cavolfiori di prima mano la cui semina viene fatta da metà maggio a metà giugno e la raccolta si effettua nel mese di ottobre;


cavolfiori di seconda mano o natalizi la cui semina avviene tra la metà di maggio e la metà di giugno e la raccolta tra novembre e dicembre;


cavolfiori di terza mano o carnevaleschi la cui semina avviene a metà giugno e la raccolta a febbraio;


cavolfiori di quarta mano o di marzo, che si seminano a giugno e si raccolgono a marzo. Il cavolfiore ha diverse varietà, in base alla zona di coltivazione, e le più conosciute sono:

- cavolfiore primaticcio toscano; coltivato in Toscana, ha il torso grosso e basso, foglie verde chiaro e belle larghe, la forma e irregolare e il colore bianco-crema;cavolfiore romanesco di colore verde e a forma di lumaca - cavolfiore verde di Macerata; la sua caratteristica e il colore verde chiaro;- cavolfiore precoce di Jesi; coltivato ad Ancona e nelle provincie di Pescara e Teramo,ha il torso è basso e abbastanza grosso, le foglie verde pallido e la “palla” bianca;- cavolfiore pisano;ha foglie grandi e lisce di colore verde chiaro, rotondo ben compatto e bianco; - cavolfiore gigante di Napoli; molto diffuso in Campania, ha il torso alto e robusto, foglie grandi colore verde e le cime sono di colore bianco.


■ Al momento dell'acquisto
Il cavolfiore va acquistato quando si presenta con la testa ben soda e compatta, di un bel colore bianco o violaceo, a seconda della varietà scelta, e con le foglie di un bel colore verde brillante; infatti, se le foglie sono belle fresche automaticamente anche il cavolfiore è fresco. Evitare di acquistare il cavolfiore quando presenta macchie scure o segni di fioritura.


*Valori nutrizionali


Il cavolfiore, mangiato crudo, è una fonte di vitamina C e B6, acido folico e potassio; cotto è ricco di vitamina C e B6, potassio, acido folico e rame. Tra tutti i componenti della famiglia dei cavoli, il cavolfiore, per la presenza di acido citrico e acido malico, è il più digeribile. L’acqua usata per la cottura del cavolfiore, essendo ricca di zolfo, può essere usata per curare eczemi e infiammazioni varie.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 66 g - 25 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 3,2 g - Carboidrati: 2,7 g - Grassi: 0,2 g - Fibre: 2,4 g - Ferro: 0,8 mg - Calcio: 44 mg - Vitamina C: 59 mg

LA CASTAGNA


La castagna è il frutto dell’albero del castagno (Castanea sativa,) albero longevo, alto in media dai 15 ai 20 metri che appartiene alla famiglia delle Fagaceae. Essa è inclusa in un riccio spinoso, ha forma bombata da un lato e piatta dall’altro: la sua polpa è di colore giallo paglierino ed è rivestita da una pellicina bruna ricoperta a sua volta da una buccia molto resistente di colore marrone.

Le castagne cadono spontaneamente dall'albero da settembre a dicembre, periodo nel quale vengono raccolte: il castagno è una pianta un tempo molto coltivata, oggi prevalentemente di interesse forestale, ma che nell’ultimo decennio ha subito una notevole ripresa. Le regioni in Italia in cui la coltura del castagno da frutto assume maggior importanza sono la Campania, la Sicilia, il Lazio, il Piemonte e la Toscana.


Esistono sul nostro mercato due principali varietà di questo frutto:


- Castagne: sono di numerosissime varietà diffuse nelle diverse zone castanicole italiane, derivano tutte dal castagno europeo e hanno prezzi sensibilmente inferiori rispetto ai marroni .I frutti definiti commercialmente con il nome di "castagna" sono caratterizzati da una pellicola interna che penetra in profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla (frutti settati); i frutti verranno destinati al consumo fresco e alla trasformazione in castagne bianche secche e, per alcune varietà, in castagne confettate. Le varietà di "castagna" più diffuse sono le seguenti: Castagna della Madonna di Canale d’Alba (precoce), Bracalla (di grosse dimensioni), Garrone rosso (pregiata per il sapore della polpa e la pezzatura), Pistoiese, Reggiolana, Castagna di Montella (ottima per le castagne secche), N’zerta, Riggiola e Gabbiana.


- Marroni: sono particolarmente ricercati sul mercato e hanno spesso prezzi elevati. Sono prodotti dall'albero coltivato e sono più grossi rispetto alla castagna, con forma ovale o a cuore.Hanno la buccia solitamente più chiara e frutti interi, non settati, con la pellicola (episperma) che non penetra nella polpa e che si stacca con facilità nelle operazioni di pelatura.Sono destinati alla trasformazione industriale e al consumo fresco. La maturazione dei marroni si può considerare medio-tardivo ed inizia verso la fine di settembre. Quelle più diffuse e consigliate sono le seguenti: Marrone Fiorentino, Marrone di Caprese Michelangelo, Marrone di Viterbo, Marrone di Marradi, Marrone di Castel del Rio, Marrone di Susa, Marrone di S. Mauro di Saline, Marrone di Chiusa Pesio, Marroncino di Borgovelino, Marrone Comballe (Francia), Marrone Bouche Rouge (Francia), Marrone Goujounac (Francia), Marrone Belle Epine (Francia).


*Consigli per l'acquisto


Le castagne al momento dell’acquisto, devono presentarsi integre e sode, il guscio non deve cedere se premuto con le dita. La buccia deve essere intatta, di colore brillante e uniforme, priva di parti di colore verde o scuro. Se la buccia presenta piccoli fori, vuol dire che sono state attaccate dai parassiti. Nel caso la buccia risulti raggrinzita e non aderente alla polpa, vuol dire che la castagna è vecchia.


*Valori nutrizionali


La castagne sono indicate in caso di anemia e di stitichezza (in quanto contengono molte fibre ) e sono invece sconsigliate a chi soffre di aria nello stomaco, di colite e di gastrite.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 69 g - 189 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 3,5 g - Carboidrati: 42,4 g - Grassi: 1,8 g - Fibre: 9 g - Ferro: 1,2 mg - Calcio: 38 mg - Vitamina C: 2 mg


IL CACHI


Frutto del diospiro, il Cachi (Diospyros) è una pianta che appariene alla famiglia dei legni duri comprendente l'ebano, ma è la sola a produrre un frutto commestibile.Il Cachi è coltivato in Cina, Corea, Israele, negli Stati Uniti e anche in Italia.Le svariate qualità di Cachi possono essere racchiuse in due gruppi:cachi asiatico (Diospyros kaki), conosciuto e coltivato da più di mille anni,e cachi americano (Diospyros virginiana), varietà che cresce spontanea nel sud-est degli Stati Uniti.Tra le varietà asiatiche due sono più comuni, l'hachiya, cuoriforme e tenera e il fuyu, più sodo.

Tra le varietà asiatiche due sono più comuni, l'hachiya, cuoriforme e tenera e il fuyu, più sodo.Il cachi ha la polpa tenera e zuccherina e la buccia di color rosso aranciato vivo.Deve essere consumato molto maturo, altrimenti è astringente per l'alto contenuto di tannino.In Italia vengono prodotti anche il loto di romagna,il vaniglia di campania e il suruga dalla consistenza più dura.


■ Acquisto
Informarsi sulla varietà del Cachi e non fidarsi del colore, che non costituisce un segno di maturazione, perchè il cachi è in genere molto colorato.Scegliere frutti intatti e evitare quelli gialli o verdastri.


■ Impiego
Il cachi è delizioso al naturale.Tagliarlo in due o togliere il picciolo come fosse un cappuccio estraendo la polpa con un cucchiaino.La qualità Fuyu si sgranocchia come una mela.Il Cachi si può ridurre in purea, aggiungendo qualche goccia di limone per evitarne l'annerimento.Può essere aggiunto a macedonie, aromatizzare lo yogurt e i dessert.Se ne possono fare conserve e confetture o si può disidratare.


*Valori nutrizionali


Il cachi è un frutto molto ricco di zuccheri (16%), di vitamine A, C e K. Se assunto in grandi quantità e a completa maturazione può avere spiccate proprietà lassative e diuretiche. Mentre se mangiato acerbo è ricco di tannino, sostanza che gli conferisce quel sapore fortemente astringente. Il cachi è considerato dai nutrizionisti un frutto molto energetico, per questo consigliato ai bambini e a chi pratica molto sport. Non sono consigliati, invece, a chi soffre di diabete o a chi è affetto da obesità e soffre di disturbi alla digestione.


Per ogni 100 g di cachi si assumono al’incirca 70 kcalorie. Considerando che un cachi arriva a pesare anche 200-300 g, fate ben attenzione alle quantità assunte per non esagerare con le calorie.

LA CAROTA


La carota ( daucus carota ) è una pianta erbacea biennale originaria delle regioni temperate dell'Europa; la carota comune cresce spontanea in tutta la penisola con preferenza per le zone più temperate, dotate di sufficiente umidità. Le varietà coltivate hanno radici carnose e ingrossate di forma variabile e di colore bianco, arancio o rosso e sono ricche di coloranti e vitamine. Nel primo anno di vegetazione produce le foglie basali, poi il fusto eretto e ramificato, alto fino a due metri; le foglie sono pennatosette e i fiori, raccolti in ombrelle, sono bianchi o rosei e quello centrale è viola scuro: ciò permette di riconoscere la carota dalle piante simili.

Le carote si distinguono secondo il colore e la forma della radice.


Dal punto di vista orticolo le varietà più importanti sono quelle rosse (che producono radici di colore rosso o arancio); per quanto riguarda la forma, vengono suddivise in corte, mezzane e lunghe. Altro carattere molto importante è l'epoca di maturazione, in base alla quale le varietà si distinguono in precoci, medie o tardive.Fra le varietà più diffuse ricordiamo la Comune di Napoli (lunga), la Flakkee (precoce), la Grelot (corta, precoce), la Rossa lunga di Napoli.



*Valori nutrizionali


La carota è un ortaggio molto ricco di caroteni, sostanze che l'organismo utilizza per la produzione di vitamina A, che è importante per diverse funzioni dell'organismo, particolarmente per la funzione visiva.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 95 g - 33 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 1,1 g - Carboidrati: 7,6 g - Grassi: 0 g - Fibre: 3,1 g - Ferro: 0,7 mg - Calcio: 44 mg - Vitamina C: 4 mg

IL CARCIOFO


Il carciofo (Cynara cardunculus var. scolymus), conosciuto fin dall’antichità da Egizi, Greci e Romani, e fu introdotto in Europa, nel medioevo quando gli Arabi lo portarono dall’Africa settentrionale in Spagna. Il nome italiano di questa pianta deriva proprio dall’arabo kharshuff, attraverso lo spagnolo alcachofa. E’ una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Composite (Asteracee), tipico dell'area Mediterranea, può essere con o senza spine, grosso o allungato, e variare da colori intensi di verde a toni violacei; la pianta, solitamente, può arrivare anche ad un metro e mezzo di altezza, con fiori azzurro-violacei e con frutti di forma oblunga di colore grigio-bruno. La parte edibile della pianta è in realtà il fiore e il cuore centrale, molto ricercato, perché più tenero.La sua coltivazione di maggior rilievo si ha in Italia (Puglia, Lazio, Campania, Sicilia e Toscana), Francia e Spagna.

Le varietà che si coltivano in Italia possono essere classificate, in base alla produzione in due grandi gruppi:
varietà autunnali: vengono generalmente coltivate lungo le coste dell'Italia meridionale,la cui produzione si verifica a cavallo dell'inverno, con inizio ad ottobre-novembre, e, dopo una stasi invernale, continua in primavera fino a maggio. Una buona parte di questa seconda produzione viene destinata all'industria conserviera.
varietà primaverili: coltivate nelle aree costiere dell'Italia centro-settentrionale, forniscono una produzione più o meno precoce che può durare da febbraio-marzo fino a maggio-giugno.


Ecco le varietà di carciofi più famose.Spinosi : sono generalmente piu' affusolati di quelli senza spine e sono di un intenso color verde. Il loro sapore deciso li rende ottimi da gustare crudi.
Spinoso di Albenga: di forma ovale (particolarmente pregiato)Spinoso Masedu Sardo, di forma conica allungata con foglie grandi e spinose, viene gustato in carpaccio, in insalata o in pinzimonio.
Spinoso di Sicilia: ha forma rotonda, è tenero e polposo, ottimo crudo, fritto “alla giudia”.
Veneto di Chioggia: è di colore chiaro ed è ottimo fritto, lesso o saltato in padella.
Violetto di Toscana: ha colore viola e forma affusolata; è ottimo cotto, trifolato, in umido o stufato intero.


Non spinosi: hanno una forma rotondeggiante (che li rende perfetti per essere farciti) e particolari sfumature violacee; vengono sempre cotti prima dell'uso ed hanno un sapore intenso e delicato.
Violetto di Catania: senza spine, con le foglie violacee, che costituisce i 2/3 della produzione nazionale.
Paestum: di forma arrotondata, anch’esso senza spine, con le foglie di colore rosso scuro, divenuto Igp.
Romanesco: (detto anche mammola o cimarolo) sferico, grosso, particolarmente morbido e privo di spine con foglie verde-viola, ha poco scarto ed è più adatto per essere cucinato ripieno o “alla giudia”. E’ divenuto Igp.


*Al momento dell'acquisto


Al momento dell’acquisto, il carciofo deve avere il gambo ben sodo e dritto, la punta ben chiusa e le foglie di un verde scuro misto al viola, carnose e croccanti.Per quanto riguarda la pulizia dei carciofi cominciamo dal gambo; se si utilizzerà nella preparazione, bisogna togliere parte della scorza esterna e tagliarlo per metà, oppure andrà completamente eliminato a seconda dell’utilizzazione. Per quanto riguarda le foglie, quelle più esterne, che sono anche le più dure, si tolgono per intere, spezzandole alla base della foglia stessa, mentre di quelle più interne, morbide e chiare, si taglia la parte superiore, lasciando intatta la parte inferiore più chiara. A questo punto i carciofi si possono tagliare a metà o a spicchi, ma va asportata la “peluria” interna all’ortaggio; per finire, i carciofi così tagliati vanno immersi in una soluzione acidulata (di acqua e limone) per evitare che anneriscano.I carciofi si conservano in frigorifero anche per un mese, ma se vengono cucinati possono facilmente deperire, quindi vanno consumati rapidamente. Ci sono poi molti modi di conservare i carciofi; sott'aceto, sott'olio, al naturale o in salamoia e surgelati.


*Valori nutrizionali


Il carciofo, ortaggio di alto valore nutritivo, ha un apporto calorico veramente basso ed un enorme contenuto di ferro. Inoltre, contiene sodio, potassio, calcio, fosforo, vitamine (A, B1, B2, C, PP), acido malico, acido citrico, tannini e zuccheri consentiti anche ai diabetici.La sua vera risorsa è la cinarina, principio attivo contenuto nelle foglie e nel succo della pianta di sapore amaro che favorisce la diuresi e la secrezione biliare; ma attenzione! Questo principio attivo viene annullato dalla cottura.I carciofi riescono a far abbassare il tasso di colesterolo e trigliceridi nel sangue, migliora la funzionalità epatica, dà una mano all’intestino pigro, e da studi certificati si è visto che la sua azione fortifica il cuore, riduce la fragilità dei capillari, e il suo succo dona vitalità e tonicità alla pelle devitalizzata e foruncolosa.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 34 g - 22 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 2,7 g - Carboidrati: 2,5 g - Grassi: 0,2 g - Fibre: 5,5 g - Ferro: 1 mg - Calcio: 86 mg - Vitamina C: 12 mg

mercoledì 12 maggio 2010

IL BROCCOLO


Il broccolo (bracchium), è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle crucifere, fa parte alla specie del cavolo, del cavolfiore e comprende altri ortaggi simili. Originario dell’Italia meridionale, il suo nome fa riferimento alla forma di questo ortaggio, che ricorda un piccolo albero in miniatura. Il suo colore è prevalentemente verde, ma lo possiamo trovare anche nella varietà violacea.


■ Coltivazione, Varietà e Raccolta
Il broccolo viene principalmente coltivato nel sud dell’Italia, ma anche in Francia e Spagna; la raccolta inizia nel mese di ottobre ed è possibile trovarlo in commercio per tutto il periodo invernale, infatti una volta tagliato per la raccolta, la pianta continua a produrlo; per questo motivo possiamo trovare il broccolo fino alla primavera. Con l’inizio della stagione primaverile, cominciano a svilupparsi i fiori, e il broccolo, a questo punto, non risulta più commestibile.Le varietà di broccolo più comuni sono: il Bianco, il precoce di Verona, il Calabrese, il violetto siciliano, il grosso Romanesco e il bronzino di Albenga.


■ Al momento dell'acquisto
Il broccolo si deve presentare chiuso, ben compatto e dal colore molto vivo: evitate di acquistare broccoli che si presentano con le cime fiorite in quanto non sono freschi e teneri. Le foglie, dei broccoli, devono presentarsi di un bel colore verde e i gambi devono essere chiusi.

Il broccolo, si guasta molto facilmente: le foglie appaiono appassite, le cime fioriscono diventando gialle e lo stelo si indurisce; è bene quindi mangiarlo appena acquistato, ma è comunque possibile conservarlo nel cassetto del frigorifero, dove si manterrà al massimo per 3-4 giorni.Il broccolo può essere anche congelato; abbiate però cura di sbollentarlo prima per almeno 5 minuti; se lo conserverete ben chiuso si manterrà in questo caso, anche per un anno.


*Valori nutrizionali


Il broccolo cotto fornisce una buona quantità di vitamina C, contiene anche vitamina A, potassio magnesio, ferro e fosforo.Il broccolo, come gli altri componenti della famiglia dei cavoli, è ritenuto un antitumorale in quanto contenente betacarotene.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 51 g - 27 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 3 g - Carboidrati: 3,1 g - Grassi: 0,4 g - Fibre: 3,1 g - Ferro: 0,8 mg - Calcio: 28 mg - Vitamina C: 54 mg


IL BASILICO



L'Ocimum Basilicum, o più comunemente detto basilico, è una pianta annuale aromatica originaria dell'Asia tropicale che può raggiungere un altezza che va dai 20 ai 60 cm. La pianta del basilico presenta delle foglie di forma ovale lanceolata di colore verde intenso nella parte superiore e verde/grigio in quella inferiore: quelle migliori dal punto di vista del profumo e del gusto sono sicuramente quelle più giovani.
L'impiego principale del basilico è senza dubbio in cucina per la realizzazione di vari condimenti, primo tra tutti il pesto. Come per la maggior parte delle erbe aromatiche, si consiglia di aggiungere il basilico nelle pietanze calde solo a fine cottura per conservarne il sapore e la fragranza. L'uso migliore del basilico è sicuramente crudo spezzettato a mano (pare che tagliuzzandolo con il coltello perda il suo aroma) nelle insalate, nelle frittate e nei sughi preferibilmente pestato nel mortaio per liberare l'aroma e per sprigionare gli oli essenziali contenuti nelle sue foglie.


*Valori nutrizionali


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 100 g - 40 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 3,1 g - Carboidrati: 5,1 g - Grassi: 0,8 g - Fibre: 5,2 g - Ferro: 5,5 mg - Calcio: 250 mg - Vitamina C: 26 mg

LA BARBABIETOLA


La barbabietola (Beta Vulgaris) appartiene alla famiglia delle Chenopodiacee. È un ortaggio dalla radice molto carnosa, i cui fusti possono arrivare fino a 2 metri di altezza, le foglie sono a forma di cuore, i fiori piccoli, di colore rosso o verde. Il frutto, la barbabietola, si presenta con una buccia sottile e liscia e con polpa rossa, ma è anche possibile trovare una varietà di colore bianco.


■ Coltivazione, Varietà e Raccolta
La barbabietola si coltiva in paesi dal clima temperato. Nelle zone settentrionali si semina prevalentemente in primavera e la raccolta inizia alla fine del mese di agosto mentre, nelle zone meridionali, si coltiva tra l’autunno e la primavera e si raccoglie ad agosto. In Italia le zone di maggiore produzione sono la Val Padana e le provincie di Rovigo e Ferrara. La barbabietola si può trovare in due diverse varietà: la rossa e la bianca. È inoltre possibile trovare la qualità da foraggio, da orto, la barbabietola da zucchero e quella destinata per l’alimentazione del bestiame.



■ Al momento dell'acquisto
La barbabietola va acquistata quando si presenta soda, lisce e di colore rosso scuro, inoltre, non devono presentare ne macchie ne muffe. Se dovete cuocere contemporaneamente più barbabietole, acquistatele della stessa dimensione in modo che la cottura risulti uniforme. Evitate di acquistare barbabietole di dimensioni troppo grosse, poichè potrebbero essere fibrose. In commercio, è possibile trovare barbabietole già pronte all'uso, private delle foglie e della radice, vendute in comode confezioni sottovuoto.

La barbabietola fresca, che si presenta con ancora le foglie e la radice, si conserva in frigorifero o in un luogo fresco e umido, fino a 4 settimane. La barbabietola già pulita e messa sotto vuoto, porta la data di scadenza impressa sulla confezione. Volendo potete anche congelare la barbabietola: in questo caso dovrete farla bollire per 3-4 minuti prima di riporla in freezer in sacchetti o contenitori ben chiusi.


*Valori nutrizionali


La barbabietola contiene molto potassio e Vitamina A, include anche delle quantità di vitamina C, ferro, calcio e magnesio.Le foglie della barbabietola sono ricche di potassio, magnesio, acido folico, ferro e vitamina C.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 82 g - 20 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 1,1 g - Carboidrati: 4 g - Grassi: 0 g - Fibre: 2,6 g - Ferro: 0,4 mg - Calcio: 20 mg - Vitamina C: 7 mg

LA BANANA


La banana è il frutto del banano (Musa acuminata Colla), pianta sempreverde e perenne della famiglia delle Musaceae, originaria dell'Asia e Africa; è una pianta gigantesca (non un albero), che può raggiungere anche i 10 metri d'altezza in natura, mentre le piante coltivate non superano i tre metri.Il banano possiede un fusto chiamato stipite, costituito da guaine fogliari a forma di lamina e con evidente nervatura centrale che si avvolgono, sovrapponendosi; le foglie sono anche caratterizzate da nervature secondarie parallele che spesso si lacerano in frange. In cima allo stipite, si apre, a forma di corona, un ciuffo di foglie enormi, lunghe oltre due metri e larghe uno, dal quale, dopo circa due anni, spuntano dei fiori bianco-giallognoli che sbocciano in giugno-luglio, protetti da brattee (foglie avvolgenti) violacee; in seguito appaiono i frutti (capsule verdi), che crescono in gruppi detti “mani”, disposti a grappolo reclinato, detto “casco”. Il casco può superare il metro di lunghezza, contenere anche più di 200 frutti e pesare oltre 25 chili, e muore dopo aver fruttificato, ma dal rizoma sotterraneo perenne, ne nascono altri. I Paesi maggiori produttori sono l’India, il Brasile, l’Ecuador e l’Indonesia; i maggiori esportatori, soprattutto verso l’Europa, sono l’Ecuador, la Costa Rica, la Colombia e le Filippine.


■ Coltivazione, varieta' e raccolta
Il banano è coltivato e fruttifica in tutti i Paesi a clima tropicale: nel Centro America, Africa Tropicale e Filippine; può vivere in climi miti, caldi e umidi e protetto dai venti, con pieno sole o leggera ombra, ed è presente sui mercati tutto l'anno. Le banane che si trovano in vendita tutto l'anno sono d'importazione: vengono sempre raccolte acerbe (nello stadio cosiddetto di ¾ di pieno) nelle zone di produzione e, dopo il trasporto in navi, vengono fatte maturare in magazzini riscaldati mediante etilene, un gas che è prodotto dagli stessi frutti. Dopo il distacco dalla pianta, avvengono numerose trasformazioni grazie alla maturazione: l’amido si converte in zuccheri e la buccia si assottiglia per lasciare posto alla polpa (65-70% del frutto)..Le varietà più comuni sul mercato italiano sono: la “Gros Michel” a frutto molto grosso, la “Cavendish” nana e gigante, con buccia sottile e meno resistente ai trasporti, la “Poyo”, “Lady’s Finger” , “Lacatan” e “Roja”(varieta rossa) . Esiste anche una varietà di banana da cuocere chiamata plantano, della specie Musa paradisiaca, che ha dimensioni maggiori, di forma più spigolosa con scarso contenuto di zuccheri e maggior contenuto di amido.In Italia, da qualche tempo, il banano è coltivato in Sicilia e in Sardegna con buoni risultati; la varietà di banano è quella nana (Musa nana) con frutto piccolo, e molto dolce. Per riuscire nella coltivazione, la temperatura minima invernale non dovrebbe scendere sotto i dieci gradi, pena la perdita delle foglie.


■ Al momento dell'acquisto
Sul mercato potete trovare banane dal colore verde (poco mature), giallo intenso (mature), ed altre ancora gialle con macchioline marroni (molto mature); si possono mangiare tutte e tre, ma sicuramente, più mature saranno e più si avvicineranno ad un frutto zuccherino e saporito.

Se acquistate delle banane verdi, dovrete tenerle fuori dal frigorifero per farle maturare, mentre se le acquistate gialle o con le macchioline marroni (quindi già mature), sarebbe meglio conservarle nel frigorifero se non avete intenzione di consumarle subito. Una banana verde-gialla dura fuori dal frigorifero una settimana, mentre in frigorifero qualche giorno in più; quando invece sono chiazzate di marrone, il frutto va consumato velocemente.


*Valori nutrizionali


Le banane contengono circa il 74% di acqua, il 23% di carboidrati, l'1% di proteine, lo 0.5% di grassi, e il 2.6% di fibre alimentari (valori che possono variare a seconda delle diverse qualità, e maturazione). La banana, essendo povera di cellulosa, può provocare stitichezza, quindi non bisogna eccedere nel suo consumo, inoltre, per il suo buon contenuto di potassio, viene consigliata a chi soffre di crampi ed è impossibilitato a fare sport.Se la maturazione avviene lentamente, il frutto diventa giallo punteggiato di marrone, e gli amidi contenuti si trasformano interamente in zuccheri: quindi, se la banana è ben matura sarà più facile digerirla.Per rendere la banana perfettamente digeribile, potete affettarla sottilmente, spruzzarla con poche gocce di limone e spolverarla di zucchero di canna.


Valori per 100 grammi: Parte edibile: 65 g - 66 Kcal - Proteine animali: 0 g - Proteine vegetali: 1,2 g - Carboidrati: 15,5 g - Grassi: 0,3 g - Fibre: 1,8 g - Ferro: 0,8 mg - Calcio: 7 mg - Vitamina C: 16 mg